Quando si parla di relazione con il cane, si intende il rapporto che c’è tra il binomio (proprietario e cane). La relazione si basa su: dialogo, comunicazione, collaborazione reciproca, scambio e condivisione di tempo e risorse.
Quando la relazione nel binomio è basata su concetti sbagliati, si possono riscontrare effetti negativi sia sul cane (difficoltà di espressione dei propri comportamenti, malessere generale, problemi comportamentali e patologie, etc) che sul proprietario (insoddisfazione verso il cane, frustrazione, etc).
Relazione con il cane corretta
La costruzione di una relazione corretta con il proprio cane è alla base di qualsiasi altra cosa. La relazione è importante per poter crescere bene un cane, per poterlo educare, per poterlo addestrare ad un’attività specifica e perfino per poterlo portare a passeggio serenamente.
Rispetto reciproco
Conoscere il linguaggio, i bisogni e le motivazioni del cane per imparare a rispettarlo, solo dopo aver dato tanto al cane si potrà iniziare a volere altrettanto.
Rispetto del singolo soggetto
Non bisogna avere troppe pretese ed imparare a rispettare i tempi del cane e soprattutto, ricordarsi che ogni cane è a sé, diverso da quelli che abbiamo avuto o da quelli che conosciamo.
Condivisione di tempo e risorse
Giocare molto con il cane proponendo attività diverse ed interessanti; più risulteremo interessanti agli occhi del cane e più profondo sarà il legame che ci lega a lui.
Fiducia
Darne al cane per riceverne; imparare a fidarsi del proprio cane e lasciargli libertà anche fuori casa durante una bella passeggiata in campagna o nei boschi.
Relazione con il cane scorretta
Considerare il cane un essere umano
Trattare il cane come un essere umano, credere che abbia bisogno delle stesse attenzioni; interpretare il comportamento del cane come se fosse umano, credere che pensi e ragioni come una persona, non ascoltandolo e ritenere di non avere nulla da imparare da lui. In questo tipo di rapporto lo priviamo della sua dignità e non ci mettiamo in discussione.
Considerare il cane un essere semplice
Credere che il cane sia un’entità semplice ed inferiore; credere che sia tutto facile (cresce, gestire ed occuparsi del cane) e che non occorra impegno e costanza. In questo tipo di rapporto si sottovaluta l’impegno che comporta un cane e l’importanza della relazione.
Considerare il cane un essere sfortunato e bisognoso
Considerare il cane come un essere indifeso e bisognoso di cure, come una creatura da tutelare. In questo tipo di rapporto l’uomo sa sempre cosa occorra al cane, non si mette in discussione e non si informa; si ottiene un rapporto morboso e sbilanciato.
Considerare il cane uno strumento
Considerare il cane un mezzo per raggiungere uno scopo ad esempio per la caccia, per le attività sportive, per il successo in expo, etc… In questo tipo di rapporto il cane non viene considerato come essere vivente, pensante e con bisogni specifici; l’uomo sa sempre cosa occorra al cane senza considerare lo stress che spesso è il centro di questa tipologia di relazione.
Crescere il cane secondo credenze popolari
Credere di poter educare il cane secondo credenze popolari o tradizioni di famiglia, oppure seguendo quello che dicono esclusivamente i mass-media (es. trasmissione di Cesar Millan); In questo tipo di rapporto non si conoscono le vere esigenze del cane, l’uomo non si informa e non si mette in discussione.
Considerare il cane in base alle mode o stili di vita
Scegliere un cane solo ed esclusivamente per l’aspetto fisico o per la moda; scegliere un cane dall’aspetto aggressivo solo per l’immagine, scegliere un cane piccolo per infilarlo nella borsetta, etc… In questo tipo di rapporto il cane viene privato della propria dignità e messo in secondo piano.
Considerare il cane un sostituto affettivo
Vivere con il cane considerandolo un partner; il cane ha bisogno di relazioni sociali con i propri simili, così come ne ha bisogno l’essere umano. La relazione funziona se da entrambe le parti si soddisfano i bisogni sociali intraspecifici, altrimenti si rischia di creare un legame sbagliato.