Sindrome da privazione sensoriale

La sindrome da privazione sensoriale è una patologia del comportamento. Il compito di un buon educatore è quello di saper riconoscere i problemi comportamentali; questi si possono verificare anche nelle prime fasi di vita ed è importantissimo rivolgersi tempestivamente ad un veterinario esperto in comportamento.

Qual è la causa?

La causa è da attribuire alla mancanza di esperienze o stimoli nel periodo sensibile (dal primo mese di vita), il cucciolo non ha modo di sperimentare e di imparare ad adattarsi alle diverse situazioni e le sue connessioni interneurali, come conseguenza, subiscono un difetto di sviluppo più o meno intenso: il cane mostra i sintomi fin da cucciolo con un carattere estremamente pauroso ed insicuro, fino al punto da non riuscire più neanche a esplorare l’ambiente, giocare od uscire di casa.

Come si manifesta?

Stadio 1: Fobie ontogenetiche

Il cane reagisce agli stimoli esterni attraverso la fuga (per necessità di nascondersi), aggressività da paura o da irritazione. L’assenza di una sopportazione agli stimoli porta il cane a rifiutare di uscire dalle mura domestiche o di cercare di ritornare a casa in fretta. I proprietari lamentano infatti problemi legati ai bisogni, i loro cani tendono a ritornare a casa per sporcare!

Verso alcuni stimoli si può verificare anticipazione o generalizzazione.

Stadio 2: Ansia da privazione

Dopo le fobie nei confronti di determinati stimoli, nel secondo stadio si parla proprio di ansia. Uno stato di ansia generalizzata: tutto lo agita e lo preoccupa, quindi tutte le attività sono alterate perché non riesce a trovare serenità, non riesce più a sentirsi al sicuro e protetto. In questa fase non è raro l’insorgere di comportamenti di sostituzione e/o autolesionistici. Mangia solitamente di notte.

Questo stadio è piuttosto riconoscibile: il cane ha un modo di esplorare caratteristico, denominato “esplorazione statica”, ovvero quando si trova di fronte ad un oggetto sconosciuto si mostra molto intimidito e rigido, le zampe sono tenute vicine, il collo è teso, la coda è tra le gambe e le orecchie sono tenute indietro; il cane non si avvicina, bensì si allunga per annusare, mantenendosi sempre un po’ lontano ed estremamente allerta.

Da questa situazione si hanno principalmente due evoluzioni: il cane rimane in questa condizione per diversi anni, oppure passa allo stadio successivo.

Stadio 3: Stato depressivo

Il cane è apatico, depresso, passa la maggior parte del tempo fermo, scompare l’esplorazione e l’interesse per il gioco, esce solo di notte per mangiare, sporcando molto vicino al luogo di riposo. Questa è una condizione che impedisce al cane di avere una vita normale.

Come ci si comporta?

La miglior soluzione è la prevenzione a partire dall’allevatore o da chi si occupa della cucciolata, preoccupandosi di fornire ai piccoli un ambiente adatto e delle esperienze graduali durante la loro crescita. La nostra scuola si occupa ormai da dieci anni di assistenza alla cucciolata (principalmente con allevatori, ma anche privati) e di un programma che va dai 5 ai 55 giorni di vita del cucciolo!

Ricordiamo che è una grave patologia da indirizzare il prima possibile al terapista.


Fonte: Corso Educatori Cinofili www.ilmiocane.net

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