L’ansia da separazione è una patologia del comportamento. Il compito di un buon educatore è quello di saper riconoscere i problemi comportamentali; questi si possono verificare anche nelle prime fasi di vita ed è importantissimo rivolgersi tempestivamente ad un veterinario esperto in comportamento.
Cos’è l’ansia da separazione?
Uno stato emotivo, prevalentemente cosciente, caratterizzato da una sensazione di agitazione e paura (che varia per intensità e durata) non connessa ad alcuno stimolo specifico, una complessa combinazione di emozioni negative che includono paura, apprensione e preoccupazione; l’ansia è spesso accompagnata da sensazioni fisiche come palpitazioni, e/o respiro corto, nausea, tremore.
Quando il disturbo diventa cronico, persistente, inabilitante, parliamo di “ansia generalizzata” si tratta di un vero e proprio disturbo comportamentale.
Come riconoscerla?
Non sempre è facile individuare i soggetti ansiosi, soprattutto perché solitamente i proprietari non se ne accorgono; il riconoscimento di questa patologia richiede una buona capacità di osservazione e valutazione del cane, è importante rendersene conto perché lavorare con un cane ansioso significa lavorare con un cane malato e non è pensabile di poter lavorarci come se fosse una situazione normale.
Il cane affetto da questo disturbo, non riesce a controllare l’ansia e la preoccupazione, è irrequieto e si affatica facilmente, ha difficoltà a concentrarsi, è spesso irritabile, si nota una tensione muscolare (con tremori, contratture, scosse, dolenzia), il sonno è disturbato.
I sintomi somatici possono essere: eccessiva salivazione, dilatazione delle pupille, presenza di forfora sul manto, nausea o diarrea, stimolo frequente ad urinare.
Le risposte di allarme sono esagerate ed il cane appare molto reattivo agli stimoli.
Cosa fare?
Grave patologia da indirizzare il prima possibile al terapista.